Intervista a Giulia Amoruso B, creative director freelance e fondatrice di Juice for Breakfast

In questa intevista facciamo capolino nel mondo di Giulia Amoruso B.: un viaggio da freelance a fondatrice di Juice for Breakfast e Pizzettacademy che ispirerà il tuo percorso professionale.

Cosa trovi in questo articolo:

Da quasi 4 anni faccio il freelance. Sembra l’incipit della presentazione a un gruppo di alcolisti anonimi invece è l’unico modo con cui mi sento di introdurre l’intervista a Giulia Amoruso B. (più avanti parleremo di pizze, l’alcool non c’entra niente).

Ho trovato Giulia rovistando tra le proposte che Google offre sul mondo del freelancing. Un mondo come tanti che finché non ci caschi dentro con tutte le scarpe, sta a osservarti e pensare “povero sciocco, non sai che in verità io faccio accadere miracoli quotidiani”. Sì perché questo affascinante habitat accoglie tutte quelle formiche operose che in un momento più o meno preciso delle loro vita hanno ben pensato di mollare tutto e (quasi) tutti e sacrificare la propria vita alla ricerca della soddisfazione professionale senza se e senza ma.

Utopistico? Forse!

Ma perché non chiedere direttamente a Giulia? D’altronde, la sua fede nel freelancing l’ha portata a fondare prima uno studio di comunicazione e poi un vero e proprio corso per supportare i freelance novizi che decidono di intraprendere questa via ascetica del lavoro. Buona lettura!

Giulia Amoruso e la passione per la pizza con le patatine

Prima di cominciare toglimi subito questa curiosità: per caso ti piace la pizza? E se sì, che pizza ti senti?

Prima o poi, ne ero certa, qualcuno l’avrebbe notato 😉

Adoro la pizza da sempre e da sempre sono una fan della Margherita. Però, mi sento una pizza Margherita con…patatine fritte. Base classica, sì, ma con l’aggiunta di qualcosa di inusuale (mai quanto l’Ananas!). La pizza con le patatine fritte è quella pizza che da “grande” ti vergogni un po’ ad ordinare ma, sotto sotto, ti rende felice.

Amo molto la pizza anche perché è il cibo perfetto per festeggiare qualcosa e, allo stesso tempo, il cibo perfetto per consolarmi o per coccolarmi durante i periodi difficili.

Da freelance, ho affrontato momenti duri e, proprio in un momento difficile, davanti ad una pizza, mi sono domandata “cosa avrei voluto sapere, prima di cominciare, per affrontare le sfide con maggiore serenità?”. Ho deciso, quella sera, di dare vita ad un luogo online che potesse accogliere altri freelance in cerca di supporto. Quel posto, oggi, è una scuola per freelance online e si chiama…Pizzettacademy.

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Il cammino di Giulia Amoruso nel marketing digitale

Qual è il tuo percorso nel marketing digitale? Cosa ti ha portato a quello che fai adesso?

Il desiderio di raccontare storie e di aiutare le persone a realizzare i propri sogni nel cassetto.

La creatività per me è sempre stata salvezza, anche nei periodi più bui.

Ho sempre saputo di voler scrivere e disegnare e tutto ciò che ho fatto, a partire dal liceo, ha sempre avuto a che vedere con le parole e con le immagini (liceo linguistico, triennale in Graphic Design & Art Direction, esperienza in una web Agency, Pixar Masterclass, Innovaction Lab e poi la fondazione di Juice for Breakfast Studio).

Non è stato un percorso semplice e neppure lineare. Lo racconto sempre come si racconterebbe un viaggio dell’Eroe, perché è stato costellato di capitomboli e riprese, grandi paure e cambi di programma.

Credo non ci sia spazio per raccontare l’intero percorso (che, per i più curiosi, si può leggere qui, quasi per intero: https://www.pizzafunnel.it/about/ ). L’arco del mio personaggio non è completo ma sono ad un punto della storia che mi sta piacendo molto.

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Il creative director spiegato da Giulia Amoruso

Creative Director: di cosa stiamo parlando? Puoi tracciare per noi una mappa così da non perderci in un fantastico mondo fatto di arcobaleni, unicorni e pupù colorate?

Ti faccio un esempio: un cliente che vende sanitari vuole svecchiare la sua immagine, smontare qualche tabù su bidet e wc, conquistare nuovi clienti e raccontare il valore del suo prodotto (inestimabile).

Arriva da Juice e, per prima cosa, formo il team. Seleziono i collaboratori giusti (il cliente avrà bisogno di un restyling sulla sua brand identity, di un nuovo sito web e poi, magari, di una nuova strategia digitale da implementare sui sui canali. Perché no, anche di un video in motion graphic per mostrare i suoi prodotti in azione e i benefici che il cliente otterrà acquistandoli – … -).

Cominciamo a lavorare in squadra e il mio ruolo è quello di supervisionare e coordinare tutte le attività creative. Sono naturalmente coinvolta nel processo di ideazione e creazione del nuovo storytelling e, per questo cliente specifico, probabilmente, mi ritroverò a disegnare pupù colorate, 100% stile Juice.

Scegliere la libertà professionale secondo Giulia Amoruso

Il tuo rapporto con il lavoro in azienda. Cosa ti ha spinto a scegliere la via della p.iva?

La ricerca di una libertà da costruire su misura per me e il desiderio di realizzare tutti i miei sogni di bambina.

Ho avuto una breve esperienza in agenzia, all’inizio della mia carriera. Mi è stato chiaro, da subito, che lavorando 8 ore al giorno per qualcun altro avrei perso quella scintilla, quel brivido creativo che, ancora oggi, mi costringe ad accendere la torcia sotto al lenzuolo e a scrivere storie, a disegnare mondi fantastici. Per quanto mi riguarda, non potrei mai rinunciare a questa libertà.

La nascita di pizzetta academy da Giulia Amoruso

E poi ha dato vita a una scuola per freelance. Chiamandola Pizzetta Academy. Voglio sapere tutto su questo. Tipo: perché “pizzetta”? E perché un freelance ha bisogno di una Academy?

In parte l’ho raccontato al punto 1, senza però dire questo: il nome, in origine, era del tutto provvisorio. Scritto a matita sul bordo del cartone della pizza. Poi è successo che quell’idea si è trasformata, è cresciuta, si è ampliata. Insomma, è diventata una cosa seria e oggi rappresenta la metà del mio lavoro.

Ho pensato tante volte di studiare un nuovo naming, qualcosa di più “professionale” e che rendesse più semplice ed efficace il posizionamento nel panorama formativo per freelance. Poi però mi sono affezionata a quella storia, così come chi ha deciso di iscriversi all’Academy. Ho quindi deciso di mantenere lo spirito giocoso con cui ho intrapreso questa avventura imprenditoriale. D’altronde, il mio studio di comunicazione si chiama Juice for Breakfast, per me ha perfettamente senso che anche il nome di questo progetto abbia a che vedere con il cibo 😉

Un freelance, ad ogni modo, non ha bisogno di un’Academy. Ha bisogno di fare esperienza e poi, senz’altro, di fare rete, di confrontarsi con altri professionisti. Però può capitare che si senta smarrito, o che non sappia davvero da che parte cominciare. Allora Pizzettacademy lo aiuta ad impostare da zero il suo progetto, a sviluppare l’idea restando fedele ai propri sogni. Per gli studenti del percorso posso essere una guida e una consulente e soprattutto una spalla, un punto di riferimento, una fan.

La magia della crescita secondo Giulia Amoruso

Curi un podcast che si chiama Lievito – storie di crescita freelance (bel naming, davvero). Qual è la magia che si nasconde dentro la crescita? Che sia un panetto di pizza, il progetto di un freelance o il percorso di vita di un essere umano?

Lievito è un progetto bellissimo che mi sta insegnando molto. La magia della crescita (non solo professionale) è tutta racchiusa nell’esperienza unica che facciamo delle nostre vite.

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Le professioniste che ho avuto il piacere di intervistare, fino ad oggi, hanno storie diverse, operano in ambiti diversi, crescono a velocità diverse, con mezzi diversi, obiettivi diversi.

E affrontano in maniera diversa le sfide che incontrano lungo il loro percorso.

Una cosa che le accomuna, però, è la pazienza.

Il podcast si chiama Lievito proprio per questo.

Non è detto che una crescita lenta abbia meno valore di una crescita rapida, istantanea, magari dettata dalla fortuna del momento o da un’occasione/intuizione colta al volo. Chi cresce piano e ha la pazienza di aspettare sperimenta una magia a rilascio graduale, che con il tempo può rendere un’attività squisita e indistruttibile.

A chi si rivolge Pizzettacademy?

Il tuo progetto di scuola per freelance si rivolge solo ai professionisti del marketing e del digitale o in generale a tutti i solopreneur?

Pizzettacademy è prevalentemente indirizzata a chi ha un sogno imprenditoriale ma non sa da che parte cominciare. Studenti al termine del loro percorso formativo, freelance in erba, ma anche professionisti che vogliono ricominciare, o rivedere lo storytelling del proprio progetto, per riaccenderne la scintilla.

Futuro del lavoro e l’evoluzione dei dipendenti per Giulia Amoruso

Sei pronta a sentire la mia scoperta sensazionale? Sono ormai convinto che nel futuro del mondo del lavoro i dinosauri prossimi all’estinzione si chiamino “dipendenti” (che già è un nome scomodo di suo, ma tant’è). Quindi ora i tuoi occhi dovrebbero avere la forma del simbolo del dollaro e la tua Academy dovrebbe essere pronta ad accogliere orde di freelance desiderosi di capire come stare nel mondo (del lavoro, sempre lui). Che te ne pare? Condividi la mia scoperta?

Smartworking, riduzione delle ore lavorative, congedo mestruale, piumone day…leggo sempre più spesso, ultimamente, articoli che parlano di processi trasformativi all’interno del contesto aziendale. Sembrano tutti cambiamenti positivi, sui quali mi tengo informata tramite amici che lavorano in azienda. Non credo i “dipendenti” siano prossimi all’estinzione, quel che è certo è che sempre più persone desiderino maggiore flessibilità, libertà, tempo da passare con i propri cari. Allora, più che al concetto di “estinzione” mi piace pensare al concetto di “evoluzione” della figura lavorativa del dipendente. Che in un mondo futuro ideale non dipenda più dalla sua azienda, ma diventi una risorsa preziosa da tutelare.

L’azienda dipende dalle persone. In ogni caso, i dinosauri mi piacciono molto, se dovessero abbandonare le aziende e presentarsi in massa alle porte dell’Academy, sarei felicissima di aiutarli a realizzare tutti i loro sogni.

Sopravvivere alla giungla del freelance: consigli da Giulia Amoruso

Anche se la mia tesi socio-economica verrà disattesa, ti chiedo comunque: come fa oggi un freelance a sopravvivere alla giungla che lo attende là fuori?

Lasciando perdere segreti, funnel preconfezionati, famigerati modelli di successo “replicabili” e non paragonandosi agli altri professionisti.

E poi facendo uno switch sul mindset: se scegli di lavorare come freelance il tuo obiettivo non può essere quello di “sopravvivere”, ma quello di vivere liberamente, di conquistare tempo e libertà.

Devi avere una buona storia da raccontare, creare connessioni, offrire un’esperienza trasformativa al tuo cliente per rendere la sua vita migliore. Se riesci a farlo, a rendere la sua vita migliore, anche la tua migliora di conseguenza.

Le sfide del freelancing vissute da Giulia Amoruso

Quali sono le più grandi difficoltà di un freelance? Le hai vissute anche tu? Quali hai trovato più ostiche, al limite dell’esaurimento nervoso?

Trovare clienti, gestire il proprio tempo, gestire le proprie finanze.

Per alcuni, poi, la solitudine.

Bonus: la frustrazione perpetua legata al continuo paragonarsi agli altri e il terrore per un futuro incerto.

Sono tutte difficoltà e paure risolvibili, però quel brivido ti resta sempre in circolo. Bisogna provare a trasformarlo in slancio creativo.

Io le ho vissute tutte, a cicli alterni, fatta eccezione per la solitudine, perché per me è necessaria per creare. Non sono sola sempre, però. Ho una rete di collaboratori solida e di grande valore e credo sia la cosa più preziosa conquistata in questi 12 anni.

Il confine tra iperproduttività ed esaurimento è sottile e quando mi avvicino a quel confine chiedo aiuto, delego, mi confronto con i miei colleghi. Comunque, dopo 12 anni, la mia più grande difficoltà resta sempre questa: riuscire a svegliarmi presto.

Gestione del tempo e della libertà per Giulia Amoruso

Tra le altre cose, c’è questo grande inganno che i freelance soffrono: “Ahhh, ora apro la p.iva così decido io quando svegliarmi per iniziare a lavorare e quando starmene in vacanza in panciolle”. E poi che succede (con annesso meme di John Travolta che si guarda intorno)?

Succede che puoi fare entrambe le cose, se riesci ad organizzarti bene.

Se non ci riesci, puoi provare ad ottimizzare i processi, ad automatizzare parti del tuo flusso di lavoro, a delegare quando possibile.

Poi ci sono periodi in cui è più difficile prenderti del tempo libero, certo. Quando mi capita di non poter più scegliere come gestire il mio tempo, rimetto tutto in discussione e ricordo perché ho cominciato. Capisco che devo cambiare qualcosa e quando subentra la modalità John Travolta, mi impongo di fermarmi per prendere le distanze dal concetto di “produttività” e riappropriarmi del concetto di “libertà” (che, comunque, è soggettivo).

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Pazienza e la crescita naturale nei progetti di Giulia Amoruso

Domanda finale: ci ho pensato a lungo perché di cose da chiederti ne avrei ancora a quintali. Non credi che in un mondo così variegato e sovraffollato, la vera carta vincente (per un freelance e non) sia quella di saper fare crescere un progetto con la consapevolezza che ci sono dei tempi fisiologici e naturali da rispettare affinché le cose belle possano davvero succedere?

Lo credo, sì, profondamente.

Se avessi abbandonato Juice ogni volta in cui non vedevo risultati immediati, mi sarei persa gran parte di quella magia di cui parlavamo prima.

Ci siamo abituati ad un sistema di gratificazione immediata, con i social.

Pubblico una foto, arrivano i like.

E quando quella gratificazione, quel risultato, non arrivano istantaneamente, il rischio è quello di pensare subito “ecco, non ha funzionato”.

Invece, magari, funzionerà più tardi e in modi inaspettati.

Tutte le azioni che intraprendiamo, se ispirate, avranno effetti sul lungo termine, dobbiamo provare a rallentare e a goderci il momento. Creare e condividere seguendo una strategia, sì, ma anche per il puro piacere di creare e condividere. Perché ci rende felici, perché rende le altre persone felici.

A volte le cose belle succedono improvvisamente, altre volte bisogna saper aspettare. L’attesa deve essere comunque un’attesa attiva, un tempo in cui continuiamo a creare, a lavorare su di noi, a condividere con generosità, a cercare, a cercarci.

Ringraziamenti

Ringrazio Giulia per questo breve ma essenziale spaccato sul mondo della creatività che incontra quello del freelancing. Le tue risposte racchiudono pillole di saggezza che possono poi essere approfondite con la conoscenza di Pizzetta Academy e tutte le attività che porta avanti Juice per i professionisti indipendenti.

Spero che questo incontro possa trasformarsi nella porta d’ingresso per tanti freelance che desiderano vederci più chiaro nel proprio percorso.

Qui sotto i link principali per entrare in contatto con Giulia Amoruso B. e Juice for Breakfast:

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Nicola Onida

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